COMPETENZE DIGITALI: QUALI SONO E PERCHÉ SONO IMPORTANTI PER L'INCLUSIONE SOCIALE
Parliamo di un universo di abilità tecnologiche che spaziano dalla semplice capacità di usare un computer, allo sviluppo di un software per l’intelligenza artificiale passando per competenze di tipo relazionale e comportamentale come quelle relative alla tutela dei propri dati e al corretto utilizzo dei social media.
Esistono numerosi modelli e quadri di riferimento, Il più noto - che può certamente semplificare l’integrazione e l’acquisizione delle competenze digitali nella vita, a scuola e a lavoro, è ll DigComp.
Il DigComp è un “framework” cioè un “quadro (europeo) di riferimento” realizzato nel 2013 da un Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea che raccoglie le fondamentali competenze digitali che tutti i cittadini dovrebbero oggi possedere.
Nello specifico, inquadra 5 aree di competenza suddivise a loro volta in sotto aree
Le aree sono:
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Comunicazione e Collaborazione attraverso strumenti digitali
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Problem Solving
per ciascuna competenza prevede otto livelli di padronanza.
Le competenze digitali sono fondamentali per garantire l’inclusione e l’occupazione sociale e semplicemente per accedere e partecipare alla vita di tutti i giorni. Senza trascurare il fatto che sono una priorità per lo sviluppo economico e sociale del Paese.
Ma, ahimè, ad oggi c’è ancora molto da fare in Italia e molti ignorano la loro essenzialità.
LA SITUAZIONE IN ITALIA
Infatti, nonostante l’utilizzo delle risorse digitali e quindi l’acquisizione delle competenze digitali sia in aumento (Una forte spinta e accelerazione di questo processo è ovviamente dovuta alla Pandemia) l’Osservatorio delle Competenze Digitali ha confermato che l’Italia si trova ad oggi comunque in una posizione arretrata rispetto alla media europea, con ancora un alta % della popolazione sprovvisto delle competenze necessarie. Si tratta di un ritardo che comporta enormi problemi non solo sociali ma anche economici (è infatti un grave problema dal punto di vista della competitività sul mercato delle aziende italiane, che si trovano dipendenti con mancanza di competenze digitali) e che speriamo possa essere in parte sanato anche grazie a Piani e Strategie Nazionali predisposte in questi ultimi tempi col fine proprio di colmare il gap presente e formare le figure professionali.
A CHE PUNTO SI TROVA LA SCUOLA
Nell’ambito della scuola italiana sono stati fatti grandi passi in avanti soprattutto in quest’ultimo periodo e l’impulso trasformativo che la pandemia ha dato alla scuola sembra infatti essere destinato ad avere lunga vita; infatti, le potenzialità del digitale - applicato fino a poco tempo fa in modo decisamente disomogeneo - si dispiegano maggiormente oggi.
Tuttavia, ci sono ancora troppi limiti legati alla carenza di risorse da destinare alle scuole e ritardi riguardanti anche l’applicazione di esse nella quotidianità della didattica.
La scuola deve necessariamente supportare i giovani nello sviluppo di un approccio digitale con tutte le discipline scolastiche senza racchiuderlo e limitarlo all’interno di una specifica materia. È necessario in questo senso includere anche le materie STEM all’interno del programma scolastico, le quali si sono infatti dimostrate fondamentali nella comprensione di numerosissimi meccanismi alla base della vita civile e sociale.
Queste materie prevedono un metodo di apprendimento che ha come sfondo l’uso delle tecnologie e che può legarsi a varie discipline.
IL RUOLO DEI DOCENTI
Un compito insostituibile in questo quadro è quindi quello degli insegnanti, i quali bisogna dire, hanno già affrontato - a causa della pandemia - un percorso complesso e ammirevole, ma che non può interrompersi.
Ecco perché attualmente la formazione dei docenti all’innovazione didattica e allo sviluppo continuo delle competenze digitali, è ritenuto un obiettivo prioritario dal Piano Nazionale per la Scuola Digitale (PNSD).
Oltre chiaramente che alle organizzazioni, spetta anche a loro il compito di operare in modo che si riduca il divario esistente fra la tradizionale didattica scolastica e la cultura digitale.
Insomma, è decisamente arrivata l’ora di far entrare in classe il DigComp!
Noi di Beamat abbiamo accolto la sfida di sostenere e di tener traccia della crescita digitale degli insegnanti – e di conseguenza dei giovani cittadini - nonché di testimoniare come la scuola contribuisca alla realizzazione di una cittadinanza digitale attiva, accordando grande importanza alla formazione continua per i docenti.
I nostri percorsi di formazione sono infatti coerenti con i framework europei DigComp e DigCompEdu (il framework dei docenti) e sono diretti agli studenti di tutte le classi e ai docenti di ogni materia.
Toccano vari livelli di competenza digitale (da quelle più basilari fino ad arrivare alla capacità di programmazione tramite piattaforma coding) e si legano strettamente a programmi di certificazione AICA, come ICDL, anch’esso assolutamente e volutamente associato al framework DigComp.
Il nostro obiettivo? Garantire l’accessibilità, l’inclusione, l’adattamento e l’informazione nell’odierna e soprattutto futura società.